Mobilità annuale: Incontro al Miur, assegnazioni anche senza precedenze, su sostegno è scontro su accantonamenti

Si è svolto ieri al MIUR il secondo incontro coi sindacati per definire il prossimo CCNIsulle operazioni di mobilità annuale(utilizzazioni e assegnazioni provvisorie). Durante il confronto si è concordato di procedere alla conferma del precedente contratto dello scorso anno prevedendo però alcune modifiche al testo. Una scelta che segue quanto già fatto per il contratto integrativo sullamobilità con l’accordo ponte in attesa di una definizione di un futuro contratto che abbia validità triennale come disposto dal nuovo contratto CCNL del comparto firmato recentemente che prevede una cadenza triennale per quanto riguarda la definizione dei contratti integrativi tra cui anche quelli sulla mobilità annuale. In particolare si è deciso di confermare anche per il 2018/19 il CCNI 2017/18, introducendo però alcune modifiche che nello scorso anno hanno dato spazio a controversie ed a richiedere invano dai sindacati una procedura di interpretazione autentica.
Le modifiche al contratto proposte dai sindacati sono di seguito elencate:

  • eliminare l’obbligo di convivenza con il genitore in caso di ricongiungimento;
  • ricomprendere i parenti o affini conviventi tra le persone alle quali può essere chiesto ilricongiungimento;
  • consentire la richiesta di assegnazione provvisoria nell’ambito della nuova provincia acquisita per trasferimento, al fine di ottenere una scuola del comune di ricongiungimento (l’anno scorso questa possibilità era consentita esclusivamente per coloro che avevano ottenuto il trasferimento beneficiando delle precedenze);
  • chiarire che è sufficiente l’indicazione tra le preferenze esprimibili di una scuola del comune prima di richiedere scuole di comuni diversi (precisazione contenuta in una FAQ inviata dal MIUR direttamente agli Uffici Periferici nel mese di agosto dello scorso anno, ma di cui solo alcuni di questi hanno tenuto conto);

In aggiunta a queste modifiche è stato inoltre proposto di consentire la possibilità di richiedere l’assegnazione provvisoria interprovinciale ai docenti privi di titolo di specializzazione sul sostegno,limitando comunque le operazioni ai soli posti in deroga concessi entro una determinata data.

Una proposta avanzata già lo scorso anno dai sindacati al fine di far rientrare il maggior numero possibile di docenti fuori regione ma che trovò la netta chiusura del Miur quasi a dover evitare l’ammissione di uno degli effetti più nefasti della Buona Scuola che ha spostato migliaia di insegnanti lontani dalle province di residenza.

Il miur in merito ha mostrato apertura ma facendo presente che una qualsiasi soluzione adottata dovrà salvaguardare in primis il diritto degli alunni con disabilità ad avere personale specializzato: solo successivamente, in caso di mancanza di aspiranti supplenti specializzati in provincia, si potranno prendere in considerazione le esigenze dei docenti titolari fuori provincia che per motivi personali e familiari cercano di tornare nei luoghi di residenza.
Sul punto la partita è ancora aperta e non semplice da gestire anche per la sequenza delle operazioni di nomina che annualmente si accavallano perché dovrebbero essere messi a disposizione per le assegnazioni di docenti di ruolo senza titolo di specializzazione i posti di sostegno in deroga, previo accantonamento dei posti disponibili, in base al numero dei docenti specializzati di ruolo e docenti specializzati ancora presenti nelle graduatorie d’istituto e graduatorie ad esaurimento.

In merito diverse sigle associazionistiche a difesa della qualità dell’insegnamento di sostegno e a favore degli studenti disabili lamentano una evidente violazione dei diritti degli alunni con disabilità di essere seguiti da docenti specializzati e di veder garantita la continuità didattica oltre alla lesione dei diritti dei docenti precari in possesso di titolo di specializzazione.
In merito va infatti tenuto conto che per il prossimo anno scolastico ci saranno almeno 9.649 nuovi specializzati del terzo ciclo TFA, di cui circa due terzi concentrati nel sud Italia che si aggiungono ai docenti già specializzati.
Una soluzione quella dell’accantonamento delle cattedre in deroga sul sostegno che vede sul piede di guerra i docenti specializzati precari che si vedrebbero scavalcati nei tempi dai docenti di ruolo non specializzati, che verrebbero assegnati provvisoriamente sulle cattedre in deroga prima dell’inizio dell’anno scolastico, mentre in genere l’assegnazione di tali cattedre per i precari da Graduatorie di Istituto avviene purtroppo a scuola già avviata.
Ma a complicare le cose è anche la constatazione che tale proposta andrebbe in violazione di quanto prescritto nella Legge 104/92 – art. 14 comma 6: “L’utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati”, una formulazione che senza dubbi attribuisce una precedenza assoluta nell’assegnazione degli incarichi sul sostegno ai docenti specializzati di siano essi ruolo o precari.

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