Sostegno, se mancano le stabilizzazioni gli specializzati vanno su posto comune per non restare precari

Lo scorso 6 dicembre, la ministra Fedeli ha partecipato al Question Time, rispondendo all’interrogazione della deputata Eleonora Bechis, che ha chiesto alla Ministra spiegazioni in merito ai posti vacanti di sostegno e come si intende ovviare, in tempi brevi, a questo disagio che va a ledere gravemente il principio di continuità didattica”.

La ministra, ha individuato una delle cause più importanti della carenza di docenti di sostengo nel fatto che molti docenti specializzati, decidono di spostarsi su posto comune, lasciando scoperte le cattedre a loro riservate. Ma le cose stanno veramente così?
In realtà, andando ad esaminare la situazione dei posti di sostegno in Italia, ci si accorge che la realtà è piuttosto differente, o comunque presenta delle situazioni non contemplate dal Ministro dell’Istruzione.

I docenti specializzati, vincitori di concorso non sono ancora stabilizzati

Bisogna infatti ricordare che, specie al Centro-Sud, centinaia di docenti di sostengo specializzati hanno vinto il concorso 2016, ma non sono ancora stabilizzati.
A tal proposito, il MISoS (Movimento insegnanti di sostegno specializzati) riporta i dati regionali in merito agli insegnanti specializzati che ancora attendono la stabilizzazione: nel Lazio sono 250 i docenti di sostegno vincitori concorso sostegno scuola primaria ancora non stabilizzati, 39 nella scuola nella secondaria II grado.
In Campania invece, sono 75 i vincitori della scuola secondaria II grado che aspettano ancora, oltre agli idonei fantasma, che vede 167 docenti per l’infanzia, 388 primaria e 67 per la scuola superiore;
Per la regione Toscana, il movimento fa notare che ci sono ancora 67 vincitori nella scuola superiore, mentre in Umbria i non stabilizzati sono 29 nella scuola primaria,
In Puglia, invece, i non assunti sono 124, tutti idonei fantasma che mancano alla scuola dell’Infanzia.

GaE e cattedre in deroga

Il numero di docenti di sostegno con specializzazione che non possono coprire le cattedre spettanti aumentano se si considerano anche i precari della GaE e delle graduatorie di istituto.
A questa situazione bisogna aggiungere le 40mila cattedre in deroga, ovvero stiamo parlando di supplenze fino al 30 giugno, cattedre destinate a supplenze e che costringono tutti gli insegnanti precari di sostegno a cambiare ogni anno sede scolastica.

Calcolare il reale fabbisogno dei docenti di sostegno

Il ministro Fedeli parla quindi di 10mila posti in organico di diritto destinati al sostegno. “Peccato che la ministra non specifichi dove sono presenti, commenta il presidente MISoS Ernesto Ciraci: è risaputo come la richiesta di docenti sia maggiore al Nord che al Sud; in regioni come la Lombardia, il Veneto e il Piemonte, la disponibilità di personale è inversamente proporzionale al fabbisogno, e le segreterie scolastiche fanno fatica a reclutare docenti specializzati sul sostegno”.

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