Sostegno, i vincitori di concorso restano a casa. Al loro posto i supplenti non specializzati

L’emergenza sostegno è ormai nota, ed anche quest’anno sono tantissime le cattedre riservate ai docenti specializzati che verranno occupate da non titolari e non specializzati.

Le scuole infatti, utilizzeranno precari, molto spesso senza abilitazione appunti, per gestire gli alunni disabili.

A tal proposito, su Il Fatto Quotidiano sono raccolte alcune testimonianze sul paradosso dei 400 docenti specializzati sul sostegno, vincitori di concorso, che resteranno in panchina a guardare i loro colleghi precari non specializzati assegnati ai posti che non dovrebbero andare a loro.

La situazione diventa frustrante se si considera anche l’aumento degli alunni disabili per questo anno scolastico, che in base ai dati forniti dal Miur, sarebbero 234.658, circa 10mila in più rispetto allo scorso anno.

Inoltre, le diagnosi e le certificazioni rilasciate ai sensi della legge 104/1992 sono in aumento, ma spesso arrivano alle istituzioni scolastiche troppo tardi, quando l’organico di diritto è stato già costituito.

“Il risultato – afferma Ernesto Ciraci, presidente MiSos, movimento seguito da oltre 4mila docenti specializzati sul sostegno – è che gran parte delle nomine viene effettuata su posti in deroga. Per l’anno scolastico 2017-18 sono circa 47mila le cattedre in deroga destinate a insegnanti con incarico a tempo determinato, precari, peraltro non sempre provvisti del prescritto titolo di specializzazione sul sostegno. Le situazioni più gravi sono in Campania (6mila cattedre in deroga), Sicilia (5mila), Puglia(3.500), per non parlare del Lazio che ha oltre 250 docenti vincitori di concorso sul sostegno per la scuola primaria non assunti”.

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