La spending review non può tagliare gli insegnanti di sostegno

Le esigenze di risparmio sui conti pubblici non possono limitare il diritto degli alunni disabili a essere assistiti durante le ore di scuola da insegnanti di sostegno. Lo ha affermato la sesta sezione del Consiglio di Stato con la sentenza 2023/2017, che rappresenta una decisione-pilota, nel senso che orienterà il contenzioso seriale che sul tema affolla i Tar per poi ricadere su Palazzo Spada.

Il caso nasce in Toscana, dove a un bambino della scuola per l’infanzia, portatore di deficit cognitivi con diagnosi di gravità, vengono attribuite 25 ore di sostegno settimanali,per questione di costi ridotte dall’Ufficio scolastico regionale (Usr) a 13 ore settimanali. La mamma del piccolo presenta, dunque, ricorso al Tar, che intima al ministero dell’Istruzione e all’Usr di assegnare all’alunno le 25 ore previste. Ministero e Usr non si arrendono e si appellano al Consiglio di Stato, sostenendo, tra l’altro, il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, perché sulla materia avrebbe dovuto pronunciarsi il giudice civile.

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