Bilancio, sparite le assunzioni su sostegno. Scoperte 30.000 cattedre, ma il governo parla della formazione


In Bilancio la voce assunzione per docenti di sostegno non compare. Per i cinquemila precari che avevano sperato nelle promesse della Giannini è una brutta mazzata. D’altronde, le difficoltà in questo settore sono enormi e anche le assunzioni promesse sarebbero state del tutto insufficienti. Sono almeno trentamila, infatti, le cattedre vacanti. Ma, almeno, qualcosa si sarebbe mosso. Invece, pare proprio che non avverrà nulla, o quasi. Intanto il Governo spiega come la situazione sul fronte del sostegno sia difficile. Il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone ha definito “insufficienti” gli insegnanti di sostegno in servizio in Italia e ha accennato a nuovi percorsi di formazione, più specifica e distinta da quella curricolare, per i futuri docenti. Insomma, al Miur sono coscienti che la situazione è difficile, ma la soluzione non è individuata nell’assunzione dei precari e la riduzione progressiva delle cattedre vacanti, bensì nella programmazione di una nuova riforma. Che sarà anche ottima e potrà in futuro, forse, risolvere il problema. Ma nell’immediato futuro, in un orizzonte temporale di almeno cinque, sei anni, cosa accadrà? Il problema degli alunni disabili non può essere rimandato a progettazioni, deve essere risolto nell’immediatezza. Il Miur dovrebbe innanzitutto trovare delle soluzioni per la stabilizzazione delle risorse esistenti. Superando gli scogli del Bilancio. Occorre dare certezze alle migliaia di docenti specializzati della seconda fascia delle graduatorie di istituto (docenti pluriabilitati, formati dalle università  attraverso la frequenza obbligatoria a corsi dispendiosi in termini sia di denaro che di energie),  che vivono una situazione di disagio e di incertezza per la loro condizione di precariato e di assoluta invisibilità.  Una soluzione potrebbe essere quella avanzata dagli stessi docenti specializzati della seconda fascia delle graduatorie di istituto attraverso il loro portavoce, Ernesto Ciraci : bandire un concorso per soli titoli e servizio, visti anche gli esiti catastrofici del recente concorso sostegno. Di titoli, tali docenti ritengono di averne fin troppi: laurea, almeno un’abilitazione, una o più specializzazioni sul sostegno, oltre, naturalmente, al pluriennale lavoro sul campo.

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